LA FRAMMENTAZIONE DIDATTICA

LA FRAMMENTAZIONE DIDATTICA

QUANDO LA MANCANZA DI COERENZA COMPROMETTE L’APPRENDIMENTO

Una delle principali fonti di insoddisfazione per i genitori nei riguardi della scuola, nonché di difficoltà da parte degli alunni, è la mancanza di omogeneità e coerenza nei metodi di insegnamento. Tale dato è confermato da numerosi studi pedagogici, analisi di settore e rapporti di associazioni educative nazionali e internazionali.

Lo scenario davanti al quale uno studente spesso si trova è una discreta quantità di insegnanti (spesso uno per ogni materia) ognuno con un proprio stile, delle aspettative e, soprattutto, un approccio diverso allo studio.
Questo può disorientare qualsiasi studente, amplificando le difficoltà per chi già affronta sfide nell’apprendimento.

Tutto ciò richiede che, per ogni materia, sia necessario “resettare” l’approccio allo studio e sintonizzarsi sulle aspettative e le richieste del singolo docente. Possiamo facilmente comprendere (o ricordare) quanto questo ulteriore carico cognitivo possa essere stancante.

Allo stesso tempo, automaticamente, si crea confusione per quanto riguarda il “metodo giusto”: esiste dunque una tecnica di apprendimento per ogni materia? Se dovesse cambiare l’insegnante sarà necessario cambiare anche il metodo di studio? Se una materia è insegnata in modo più rigido e un’altra in modo più flessibile, quest’ultima è allora meno importante?

Il risultato è spesso un aumento di ansia e stress nei ragazzi: non avere un metodo unificato fa perdere tempo nella comprensione dell’approccio da usare con quel determinato docente. Ciò toglie anche unità di attenzione al vero argomento di studio.

LA COERENZA CURRICOLARE

La coerenza curricolare, dove per “curricolare” si intende ciò che è previsto e incluso nel piano di studi ufficiale di una scuola, prevede l’allineamento tra obiettivi di apprendimento, contenuti, metodologie di insegnamento e valutazione attraverso le diverse materie e i diversi anni scolastici.

Numerosi studi internazionali suggeriscono che una maggiore coerenza curricolare sia associata a migliori risultati di apprendimento, maggiore equità e una riduzione delle disparità.
Nel momento in cui le aspettative sono allineate e il metodo condiviso, infatti, gli studenti capiscono meglio che cosa ci si aspetta da loro e come raggiungere gli obiettivi.

In caso contrario, i ragazzi si trovano a dover gestire l’impatto dell’incoerenza. Questo può portare conseguenze come la frammentazione della conoscenza (fatica a collegare i concetti chiave tra le diverse discipline), disorientamento (quale metodo applicare? Qual è la strategia più efficace?) e demotivazione (causata da richieste didattiche troppo diverse, o percepite come arbitrarie).

METACOGNIZIONE E STRATEGIE DI APPRENDIMENTO

La metacognizione è, in questo caso, la capacità degli studenti di riflettere sul processo di apprendimento personale, in modo da potere regolare le proprie strategie.

Nel momento in cui ogni insegnante adotta un metodo diverso, gli studenti possono sviluppare confusione tale da non riuscire a costruire una consapevolezza dei propri processi di apprendimento.
L’incoerenza didattica può minare la capacità degli studenti di sviluppare strategie di apprendimento autonome e consapevoli. Questo disorientamento li spinge spesso verso un approccio passivo allo studio, compromettendo gravemente l’efficacia del loro percorso formativo.

MEMORIZZAZIONE MECCANICA O PENSIERO CRITICO

Numerosi genitori hanno osservato, con disappunto, che i loro figli sono spesso spinti a imparare a memoria grandi quantità di dati e informazioni (elenchi, definizioni, date, formule…) senza che venga dato sufficiente risalto alla comprensione del perché quelle informazioni siano importanti, in che modo si collegano tra loro, come possono essere applicate nella vita reale.

In tal caso, il messaggio che il docente trasmette è il seguente: per prendere buoni voti è necessario ripetere esattamente quello che è scritto sul libro. Dimostrare una vera comprensione o la capacità di rielaborazione personale non serve e, anzi, talvolta può essere controproducente.
Va da sé che questa metodologia lascia il mistero sulla possibile applicabilità del concetto sul piano pratico.

Oltre ciò, l’apprendimento mnemonico è demotivante e ottiene l’unico risultato di spegnere nei ragazzi la loro naturale curiosità e il piacere della scoperta.

L’APPRENDIMENTO MECCANICO: UN OSTACOLO ALLA VERA COMPRENSIONE

La letteratura sulla valutazione didattica evidenzia chiaramente come i metodi valutativi scelti dai docenti influenzino direttamente e profondamente le strategie di studio adottate dagli studenti.
Se una classe nota che il docente valuta solo la memoria, gli alunni si concentreranno su quel genere di apprendimento.
Le profonde radici del nostro sistema educativo hanno visto, purtroppo molto spesso, una tradizione che ha privilegiato l’acquisizione di un vasto bagaglio di nozioni. Nel tempo, quindi, la valutazione si è spesso cristallizzata sulla semplice riproduzione di tali nozioni.

Dal punto di vista dei docenti può essere certamente più semplice e rapido valutare la memorizzazione oggettiva piuttosto che la comprensione vera e propria, ma ne vale veramente la pena?
La risposta è ovviamente no, tanto più se si considera che, come dimostrato da David Ausubel, l’apprendimento meccanico (a memoria) porta a una conoscenza superficiale e volatile, a differenza dell’apprendimento significativo (basato sulla comprensione) che garantisce risultati duraturi e una conoscenza profonda e applicabile.

Oltre ciò, numerosi rapporti dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), in particolare attraverso le indagini PISA (Programme for International Student Assessment – Programma per la Valutazione Internazionale degli Studenti) valutano la capacità dei ragazzi di applicare le conoscenze in situazioni reali, non solo di ripeterle.
Il programma PISA, nello specifico, si occupa di valutare le competenze di lettura, matematica e scienze degli studenti quindicenni in tutto il mondo, fornendo un confronto internazionale sui sistemi educativi.
Tali rapporti evidenziano proprio come i contesti che favoriscono la comprensione e l’applicazione tendano a performare meglio.

IL METODO DI STUDIO APPLIED SCHOLASTICS

Applied Scholastics usa la Tecnologia di Studio sviluppata dall’autore ed educatore L.Ron Hubbard.
Tale metodologia permette di aiutare gli studenti ad apprendere i vari argomenti scolastici (e non) per poi poterli usare nella vita quotidiana.

Ad oggi più di 135.000 docenti, provenienti da 75 nazioni, si sono addestrati con tale tecnologia e i risultati non si sono fatti attendere: i loro studenti hanno fatto grandi passi avanti nel percorso scolastico e il rendimento, di conseguenza, è nettamente migliorato.


Immaginiamo adesso una scuola nella quale tutti i docenti siano allineati a questo metodo, dove gli studenti vengano spronati a capire veramente gli argomenti di studio attraverso un’unica tecnologia realmente efficace.
Possiamo facilmente comprendere come la prima cosa a sparire in tale scenario sarebbe la confusione da parte dei ragazzi.
Gli insegnanti stessi, inoltre, potrebbero dimenticare la frustrazione del non raggiungere i risultati sperati, nonostante gli sforzi e l’impegno. Oltre ciò, acquisirebbero la capacità e la sicurezza di intervenire in modo efficace di fronte a ogni ostacolo allo studio che i ragazzi potrebbero presentare, eliminandolo sul nascere.

Realtà del genere non sono un sogno: Applied Scholastics conta oltre 350 centri e scuole in più di 55 paesi, compresa l’Italia.
Le testimonianze e le vittorie degli studenti mostrano quanto sia possibile apprendere in maniera chiara qualsiasi materia e i sorrisi degli insegnanti sono un’ulteriore conferma di quanto sia soddisfacente lavorare in un ambiente di tale livello.

Dott.ssa Laura Leonardi

Fonti:
https://adiscuola.it/Pubblicazioni/pisa/sintesi_pisa.htm

https://lamenteemeravigliosa.it/apprendimento-significativo-definizione

https://appliedscholasticsitalia.it/

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